Introdurre la figura dell'Infermiere di comunità
Решење 1:
La proposta si fonda su un problema che si va evidenziando sempre più: la carenza di rete territoriale di assistenza specializzata ai cittadini in condizioni di bisogno socio-sanitario.
In molti stati europei questa figura è già presente da decenni, facendo da tramite tra i cittadini e i Medici di Medicina Generale (MMG) e le istituzioni quali cliniche private (CP), Aziende Ospedaliere (AO), Residenze Sanitarie (RSA) e Istituzioni di ogni tipo; garantendo continuità assistenziale, utilizzo ottimale delle risorse pubbliche (evitando per lo più sprechi di denaro originati da ricoveri impropri e/o cure improprie) e soprattutto colmando quel gap che ora si avverte, cioè risponde alla domanda che spesso le persone in condizioni di bisogno sanitario e/o socio-sanitario si pongono: <<a chi mi rivolgo?>>
L'Infermiere di Comunità (IC) può rivestire un ruolo chiave nella riorganizzazione del Sistema Sanitario Regionale (SSR) nonché nel Servizio Sanitario Nazionale (SSN), mettendo in condizione anche i MMG di svolgere il loro ruolo principale che è quello di Diagnosi e Cura.
Il Profilo Professionale dell'Infermiere è sancito dal Decreto 739/14 settembre 1994 (http://www.trovanorme.salute.gov.it/dettaglioAtto;jsessionid=J3m8kgGGZwR-SnFwHQpBSg__?id=6578)
ne riporto la parte relativa a questa proposta: Art.1
E' individuata la figura professionale dell'infermiere con il seguente profilo: l'infermiere e' l'operatore sanitario che, in possesso del diploma universitario abilitante e dell'iscrizione all'albo professionale e' responsabile dell'assistenza generale infermieristica. 2. L'assistenza infermieristica preventiva, curativa, palliativa e riabilitativa e' di natura tecnica, relazionale, educativa. Le principali funzioni sono la prevenzione delle malattie, l'assistenza dei malati e dei disabili di tutte le eta' e l'educazione sanitaria. 3. L'infermiere: a) partecipa all'identificazione dei bisogni di salute della persona e della collettivita'; b) identifica i bisogni di assistenza infermieristica della persona e della collettivita' e formula i relativi obiettivi; c) pianifica, gestisce e valuta l'intervento assistenziale infermieristico; d) garantisce la corretta applicazione delle prescrizioni diagnostico-terapeutiche; e) agisce sia individualmente sia in collaborazione con gli altri operatori sanitari e sociali; f) per l'espletamento delle funzioni si avvale, ove necessario, dell'opera del personale di supporto; g) svolge la sua attivita' professionale in strutture sanitarie pubbliche o private, nel territorio e nell'assistenza domiciliare, in regime di dipendenza o libero-professionale. [...]
Ora questa figura, a livello però embrionale, è presente in Piemonte ed Emilia Romagna (appena ho riferimenti vi verranno forniti) e la sua creazione a livello nazionale e istituzionale è, ovviamente, appoggiata dalla Federazione Italiana Collegi Ipasvi (la cui Presidente, Annalisa Silvestro, è appena stata nominata Senatrice nelle file del PD).
La parte economica del progetto può essere affrontata attingendo da fondi già stanziati dalla Regione che riguardano però i MMG: gli studi associati di MMG che volessero utilizzare un Infermiere hanno a disposizione 4 euro per ogni assistito (e per i massimalisti si parla di 26.000 euro annui pro-capite) ma atutt'oggi non si parla di convenzione diretta dell'Infermiere con l'ASL, solo di collaborazione con i MMG.
Ora l'obiettivo è quello di far sì che la presenza e la funzionalità dell'IC non sia discernimento degli studi associati di MMG ma che sia una scelta dell'Ente ASL, in modo che la presenza sul territorio sia su base convenzionale e non eccezionale e subordinata.
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