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Articolo San Severo

Perché i luoghi d'interesse culturale sono spesso inaccessibili? 
I cittadini di #Napoli non sempre hanno i mezzi per accedere al loro patrimonio artistico.
Vi siete mai chiesti perché la cappella #Sansevero#Napolisotterranea, la#Solfatara a #Pozzuoli e tanti altri siti d'interesse archeologico, artistico e naturale abbiano titoli di accesso onerosi? Perché oramai sembra sempre più una consuetudine che persino per entrare in chiese di particolare interesse storico sia necessario acquistare un ticket d'ingresso? O perché una serie di chiese storiche e di plessi monumentali sono chiusi da anni?

Prendiamo il caso della Biblioteca dei Girolamini: la biblioteca più antica di Napoli, sede di un patrimonio librario incommensurabile (parliamo di migliaia di incunaboli e manoscritti, per esempio), sotto sequestro perché saccheggiata dal suo stesso direttore, col beneplacito di loschi personaggi come Marcello Dell'Utri, collezionisti internazionali ed una folta schiera di pezzi grossi in giacca e cravatta (imprenditori, grandi ristoratori, medici) a livello internazionale, ultimo anello di una vergognosa catena di merchandising, in cui i volumi venivano non solo saccheggiati, ma anche devastati (divelti, smembrati) per occultarne il marchio di provenienza dalla biblioteca. Questi affari sono proseguiti indisturbati a lungo; la prima denuncia del fatto arriva nel marzo 2012 e si parla di più di un migliaio di volumi spariti. I danni sono inquantificabili precisamente dal momento che l'archivio storico contenente il catalogo dell'intero patrimonio è stato distrutto.

Oggi la biblioteca è ancora sotto sequestro, chiusa alla cittadinanza.

Dove vanno a finire i soldi che, attraverso i titoli di accesso, queste strutture incassano?
- Il museo di San Severo, gestito dalla società "museo cappella San Severo s.r.l", un ente privato, chiede 7 euro ad ingresso.
- Napoli sotterranea, gestita dall'omonima società (privata), chiede 8 euro ad ingresso.
- La Solfatara, gestita dall'ente privato omonimo, chiede 7,00 euro per il ticket d'ingresso.

Prendiamo come esempio il museo di San Severo, sotto i riflettori per la questione dell'"assalto all'ingresso" da parte degli #studenti in corteo selvaggio che provavano a riappropriarsi di un libero accesso alla cultura in una giornata di mobilitazione verso lo sciopero sociale del #14Nov e in solidarietà con lo sciopero dell'USB. 
Il museo ha conosciuto durante il 2013 circa 230.000 visite (fonte:http://www.flapane.com/stats_turismo_napoli.php#ChartDiv3 ) che, moltiplicate per 7 euro, fanno 1.600.000 euro di fatturato.
A questo punto ripetiamo la domanda: dove vanno a finire questi introiti? (Al di là della notevole iniziativa della raccolta fondi attraverso la cumulazione per due giorni del ricavato dei biglietti di accesso per sostenere il restauro della statua del Nilo nell'omonima piazza di Napoli fonte:http://napoli.repubblica.it/.../cappella_sansevero.../1/...). 
A rigor di logica i soldi non sono affatto spesi per la manutenzione della struttura, altrimenti il gabbiotto di accesso non avrebbe ceduto come un gazebo della Coldiretti solo per qualche spinta tra vigilantes e studenti. 
Per quanto ci riguarda, noi contestiamo che enti privati gestiscano il patrimonio culturale, visto l'evidente conflitto di interesse e visti i molti precedenti di mala gestione e di danni causati da essa (pensiamo alle numerose collezioni aziendali di capolavori dell'arte – uno fra tutti, il Martirio di Sant'Orsola attribuito a Caravaggio e parte della collezione Banca Intesa a Napoli – utilizzate come miniere di diamanti per cumulare ricchezza e prestigio, attraverso la connivenza con critici, direttori e curatori di musei).

In secondo luogo, consci anche che questo stato di cose sia da attribuire alla “latitanza” dei vari ministeri e sovraintendenze preposte (Comune, Provincia e Regione non spendono letteralmente un euro per la promozione turistica dal 2012 fonte:http://www.flapane.com/stats_turismo_napoli.php#ChartDiv3), crediamo sia necessario mettere in moto un meccanismo di pressione dal basso, che imponga che la rendicontazione dell'ente che espleta i servizi del museo sia trasparente, accessibile alla cittadinanza. Perché siamo parlando, lo ripetiamo, di un bene di tutti (cosa evidentemente non chiara ai funzionari stessi del musei se rispondevano agli studenti che nessuno di loro avrebbe preteso di entrare in quel modo nelle loro case – paragonando dunque un domicilio privato ad un museo!). 

Poniamo una domanda a tutti coloro che ieri hanno additato l'episodio, in sé facilmente e automaticamente condannabile: sono anni che stanno distruggendo il nostro patrimonio artistico in Italia (pensiamo solo ai crolli a Pompei dovuti all'incuria gestionale, alle grandi navi a Venezia che continuano ad erodere il paesaggio – a pochi metri da Biblioteca Marciana e Palazzo Ducale, al danneggiamento della necropoli della Maddalena a Chiomonte in Val di Susa durante i lavori per la costruzione della TAV), anni di speculazioni economiche ai suoi danni (citiamo solo il commissariamento del Museo Maxxi a Roma per un deficit di circa 11 milioni di euro o la pessima gestione economica del Museo MADRE a Napoli). 

Anziché indignarvi per il “riprovevole” danneggiamento del pannello del gabbiotto d'ingresso  della Cappella San Severo (a quanto pare già di per sé pericolante), perché non vi indignate per la risposta che questi hanno ricevuto (una porta sbattuta in faccia) per aver chiesto libero accesso alla cultura? Una cultura che per definizione dovrebbe essere laica, gratuita, libera e accessibile; chi la gestisce dovrebbe avere sensibilità verso la valorizzazione e la promozione di essa. Citando l'articolo 1 del Codice dei Beni culturali e del paesaggio si legge infatti “ Lo Stato, le regioni, le città metropolitane, le province e i comuni assicurano e sostengono la conservazione del patrimonio culturale e ne favoriscono la pubblica fruizione e la valorizzazione.”. 
Ma se il patrimonio (per mala gestione, speculazione, ecc) è inaccessibile, come se ne garantisce utilizzazione e fruizione pubblica?

Added by Ser Pic on 26 Nov 2015 at 10:01 PM | Comments (0)
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